Anello Blu: 9 km di natura, murales e divagazioni inutili

Prima di tutto: colazione strategica

La regola aurea di ogni escursionista saggio? Non farsi tentare da colazioni pantagrueliche prima di una camminata di 9 km. Al B&B Seme di Faggio, ho imparato a fermarmi prima del punto di non ritorno: un caffè, una fetta di torta fatta in casa (piccola, giuro) e via, pronti per affrontare l’Anello Blu di Ameno. Oggi ci aspettano sentieri, arte, murales, chiese e una salita che farà rivalutare ogni rimorso nei confronti del tuo stomaco.

L’itinerario (o almeno quello che ricordo)

Si parte da Piazza Marconi, davanti al Municipio di Ameno, con la classica domanda: “Ho chiuso la macchina?” Superato il dilemma esistenziale, ci si incammina verso Vacciago, condividendo il sentiero con l’Anello Celeste, per non farlo sentire escluso. Qui troviamo la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che offre un punto panoramico sul Lago d’Orta e un’ottima occasione per fingere di contemplare il paesaggio mentre si recupera il fiato.

Da qui si scende a Legro, che sembra un normale borgo piemontese finché non si nota che le sue case sono tutte ricoperte di murales dedicati al cinema. Una specie di festival di Cannes senza red carpet e con più piccioni. Tra una citazione di Fellini e un dipinto di Proietti, si arriva a Piazza della Fontana, che potrebbe essere la scenografia perfetta per un film di Wes Anderson (ma con più umidità).

[Per chi non conoscesse Wes Anderson, potete provare a conoscerlo cliccando qui]

Si prosegue fino a Orta San Giulio, un borgo che sembra un sogno ad acquerello. Qui si potrebbe visitare Villa Crespi, ma bisogna scegliere: o si fa la visita o si arriva vivi alla fine del percorso. Dopo una breve lotta interiore, si riprende il cammino.

[Se, però, siete curiosi e volete qualche spoiler su Orta San Giulio, leggete qui l’incanto di questo luogo!]

La risalita verso Miasino è il momento in cui le ginocchia iniziano a presentare il conto. Per distrarci, ci fermiamo alla Chiesa di San Rocco e poi davanti a Villa Nigra, una residenza storica che oggi ospita eventi e mostre, tra cui il celebre Miasino Classic Jazz Festival. Purtroppo non ci sono vernissage con buffet gratuito, quindi si prosegue.

Ultimi chilometri tra boschi e sentieri, con la comparsa improvvisa di tre caprioli: sembrano messi lì apposta per un documentario di National Geographic. Dopo 9 km, si torna ad Ameno con la soddisfazione di chi ha visto cose meravigliose e con la certezza che domani si camminerà solo dal divano al frigorifero.

Riflessioni a posteriori

L’Anello Blu è un viaggio tra natura, arte e salite che testano la resistenza fisica e mentale. Un’esperienza che mescola la bellezza dei panorami, il fascino della storia e il desiderio costante di una panchina. Un percorso che invita a rallentare, respirare e ricordarsi che la vita non è solo stress e notifiche, ma anche sentieri e chiese con affreschi bellissimi.

Torna al Seme di Faggio

Di ritorno al B&B Seme di Faggio, la promessa è sempre la stessa: ripetere l’esperienza, magari con un altro anello del Quadrifoglio di Ameno. Se anche voi volete scoprire questi sentieri (o testare il vostro livello di fiato), prenotate il vostro soggiorno al Seme di Faggio. La torta della colazione vale già il viaggio.

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